martedì 25 novembre 2014

CORSO DI FOTOGRAFIA 3# - LA MESSA A FUOCO

Voi sapete perché in fotografia si dice: METTERE A FUOCO  il soggetto?

Ebbene è più semplice di quanto si pensi, e la soluzione sta proprio dentro il termine stesso: fuoco!
Anzi, di sicuro molti di voi hanno già messo a fuoco qualcosa molto prima di iniziare a fotografare.
Ogni volta che fate una foto siete dei piromani! ;-)

Battute insulse a parte, mettere a fuoco un soggetto attraverso un obiettivo fotografico significa letteralmente “mettere a fuoco” ovvero dare fuoco al soggetto.

Il termine FUOCO deriva proprio da ciò che succede quando dei raggi di luce intensa si concentrano su un punto preciso e molto piccolo, esattamente quello che succede quando con una lente concentriamo la luce del sole in un foglio di carta: il fasci di raggi fotonici che arrivano da varie direzioni vengono concentrate in un’unico fascio di luce intensa.

Quando scattate una foto ovviamente il soggetto non prende fuoco, questo perché il sensore della macchina fotografica (o la pellicola, per chi scatta in analogico) non emette luce, bensì la cattura, ma se al posto del sensore ci fosse un diodo laser le cose cambierebbero drasticamente!

Noterete, cercando di concentrare la luce attraverso l’uso di una lente che dovrete avvicinarvi o allontanarvi rispetto al piano che volete mettere a fuoco, questo è esattamente quello che fa la macchina fotografica, o meglio, l’obiettivo della macchina fotografica, questo infatti sposta l’intero gruppo ottico avanti e indietro rispetto il sensore finché i vari fasci di luce derivanti dal soggetto non si concentrano sul sensore.
Per meglio comprendere ciò vediamo un piccolo schema:



In questa piccola e semplice illustrazione vedete una lente che concentra i fasci di luce in un unico punto, la vostra fotocamera fa esattamente la stessa cosa, sposta più lenti insieme avanti e indietro, e il punto di incrocio sarà il vostro sensore, che si trova esattamente dove è impresso questo simbolo che solitamente è posizionato sulla parte superiore della fotocamera.

Ovviamente lo schema ottico degli obiettivi è molto sofisticato e complesso  al fine di poter essere compatto e racchiuso in una decina di centimetri (e anche meno) all'interno dell'obiettivo, altrimenti dovreste muovere le lenti per parecchi metri! Ma in sostanza quello che fa il sistema di messa a fuoco di un obiettivo è questo, ovvero spostare il piano di messa a fuoco, che è uno spazio racchiuso tra due piani in cui i soggetti sono a fuoco mentre quello che sta fuori è sfuocato, ma di questo ne parlerò più avanti nel prossimo articolo.

Vi lascio un'ultima illustrazione per comprendere meglio il fenomeno a livello fotografico.
Un saluto a tutti!





NB: tutte le illustrazioni e le fotografie in questa pagina sono state da me create e sono pertanto di mia proprietà (Gabriele Pavan) e possono essere pubblicate da terzi solo su mia autorizzazione, che sarò lieto di concedere gratuitamente su vostra richiesta. Grazie.

martedì 11 novembre 2014

CORSO DI FOTOGRAFIA 1# I SENSORI DIGITALI

Perché la mia reflex é una Aps-c? e che differenza c'é da quelle che chiamano FF o FX?

Oggi la maggior parte delle fotocamere reflex sono Aps-c.
Bene... Ma...
Cosa significa ció?
E aggiungerei: cosa significa FF, Aps-H o micro 4/3?

Mettiamo un po' di ordine a tutte queste sigle!

Prima di elencare e spiegare i tipi di sensore credo sia opportuno riassumere in breve che cosa sia un sensore, cose che non tutti hanno ben chiaro: un tempo si scattava con macchine fotografiche analogiche, che registravano / acquisivano l'immagine attraverso una pellicola fotosensibile che era arrotolata su un rullino il quale normalmente conteneva 36 fotogrammi. Ogni fotogramm aaveva la stessa dimensione che all'epoca era considerata lo standard, misurava esattamente 35mm in diagonale (dall'angolo estremo inferiore all'angolo estremo superiore, proprio come si misura la dimensione dei televisori, pero' non in pollici, bensí in millimetri). Questa pellicola era ricoperta di una sottilissima patina chimica che reagiva se illuminata. Va da se che tale fotogramma richiedeva degli obiettivi / lenti che proiettassero l'immagine su tutta la superficie della pellicola.
In poche parole il formato 35mm era il formato standard che usava vostro papá quando vi faceva le foto mentre avevate il ciuccio in bocca o mentre esploravate con la mano nel vasetto della Nutella sporcandovi tutti di cioccolata per la felicitá della mamma che doveva poi lavare il vostro bel vestitino. :) Almeno mio padre faceva queste foto! O.o :) :)

Oggi la pellicola é stata sostituita da un sensore digitale formato da tantissime, piccolissime e microscopiche lenti che concentrano la luce su dei fotodiodi, ed é proprio la quantità di questi fotodiodi che determina la definizione e la dimensione di un'immagine: avrete quindi sicuramente capito che tali fotodiodi sono i famosi pixel!
Una fotocamera con 10 Megapixel é una fotocamera il cui sensore ha 10 milioni di fotodiodi.
Un fotodiodo é un piccolo sensore che misura il livello di luce, restituendo un valore, ovvero un numero, che il processore della fotocamera legge e registra all'interno di un file che poi andrà a formare l'immagine.
Quindi un sensore fotografico è formato da tanti piccoli sensori di luce.
Il fotodiodo é uno dei sensori più diffusi negli apparecchi elettronici, più di quel che si possa pensare! Le auto i cui fanali si accendono automaticamente quando tramonta il sole o quando si entra in un a galleria hanno un sensore sul parabrezza che misura la luce ambientale e sotto ad un certo valore la centralina dell'auto aziona i fanali, Ma anche i telefoni ne anno uno: la luminosità automatica dello schermo del vostro smartphone viene regolata sulle base di quello che il sensore di luce registra, per esempio se fuori c'è molta luce allora il telefono alza la luminosità dello schermo, se siete in una stanza buia invece la diminuirà, sempre a seconda del valore che il processore legge da questo sensore.
Il sensore digitale di una fotocamera, che sia reflex, compatta o quella di un telefono, é costituito da tantissimi di questi fotodiodi, che misurano la luce su quel determinato punto in cui si trovano.
Ammesso che il valore della luce vada da 0 a 100 (dove 0 è buio totale e 100 è luce bianca fortissima) un'immagine in bianco e nero di 48 pixel non sarebbe altro che una cosa simile:
10 - 11 - 34 - 55 - 16 - 98 - 06 - 03
14 - 35 - 56 - 34 - 78 - 90-  11 - 12
16 - 35 - 69 - 34 - 57 - 27 - 89 - 65
35 - 54 - 75 - 54 - 78 - 90-  11 - 56
45 - 35 - 56 - 78 - 79 - 52-  87 - 48
38 - 96 - 56 - 34 - 76 - 90-  89 - 65

Una Reflex FullFrame ha un sensore digitale di uguale dimensione a quello della pellicola analogica, quindi con 35mm di diagonale. E' proprio questa caratteristica, la dimensione del sensore, che rende le reflex Full Frame come la Canon Eos 6D e la 5D molto costose.
Questa dimensione richiede l'uso di obiettivi con un'ampia proiezione che deve coprire l' intero sensore, proprio come nelle analogiche. Quindi un obiettivo per FullFrame deve avere una proiezione di diametro di almeno 35mm affinchè il sensore possa essere sfruttato in tutta la sua superficie.
Per chi non lo sapesse l'obiettivo fa una proiezione tonda, proprio a causa della forma della lente, e il sensore prende solamente la parte centrale della proiezione, è proprio per questo motivo che la vignettatura (ovvero i lati più scuri della foto) sono sempre agli angoli, perché gli angoli del sensore stanno vicino albordo della lente... Il sensore è un rettangolo posizionato al centro di un cerchio.

Molti di voi che leggeranno questo post hanno una reflex Aps-c (Advanced Photo System di tipo-C compact) ovvero una reflex con un sensore molto più piccolo rispetto al normale formato pieno 35mm, quindi 1,6 volte piú piccolo (1,5 per i sensori Nikon, Sony e Pentax). 
Ed é per questo motivo che un sensore 35mm prende il nome di Full Frame, ovvero formato pieno, proprio perché un tempo era il formato standard, che oggi é stato sostituito dal piú economico Aps-c.

Ma ce ne sono di ancor piú piccoli, per esemepio i micro 4/3 é 2 volte piú piccolo del 35mm, e i sensori degli smartphone sono ancora piú piccoli! sono microscopici! 
Con tutti i loro vantaggi e svantaggi conseguenti.

Un sensore più piccolo grossomodo fa le stesse cose di un sensore più grande, ovvero cattura la luce, ma la dimensione comporta dei cambiamenti nella foto che non sono da poco, anzi, spesso sono quelli che fanno la differenza!

Essendo il sensore aps-c piccolo, esso registra solo una piccola parte centrale della proiezione dell'obiettivo, pertanto il risultato rispetto al formato pieno é un maggior ingrandimento, per l'esattezza l'aps-c di Canon ingrandisce di 1,6 volte l'immagine. Quindi se l'obiettivo con cui stiamo scattando é un 50mm allora risulterá ingrandita come se stessimo scattando a 80mm (50 x 1,6 = 80).
Wuesto puó essere un vantaggio se scattiamo con un teleobiettivo, infatti un 300mm si trasformerebbe in un 480mm. Non male!
Se invece volessimo scattare un panorama con un grandangolo sicuramente saremmo meno contenti dato che un 17mm diventerebbe un 27,2 e perderebbe proprio la sua caratteristica di grandangolo.
Questo ovviamente accade se usiamo obiettivi creati per il formato pieno 35mm, se invece usiamo obiettivi per aps-c allora le cose cambiano e il problema viene pressoché risolto.
Esistono infatti obiettivi creati esclusivamente per sensori aps-c, in casa Canon questi obiettivi sono denominati EF-S (mentre quelli normali sono EF ).
Gli obiettivi EF-S sono creati per compensare l'ingrandimento del 1,6x del sensore Aps-c di Canon, pertanto quello che per il formato pieno 35mm é un 24mm per l'aps-c diventerebbe un 15mm, e gli obiettivi EF-S si avvicinano a questo valore, per esempio l'obiettivo base che viene dato insieme a molte reflex economiche é il 18-55mm che grossomodo assomiglia al 24-70mm per formato pieno 35mm, sono sono proprio uguali, ma cambiano veramente di poco.
Un buon obiettivo per Aps-c che si puó considerare quasi professionale é il EF-S 17-55 f2.8 IS Canon, un obiettivo estremamente ben costruito affidabile e nitido.
In casa Tamron invece troviamo il 17-50mm f2.8 piú nitido del Canon ma anche meno tecnologico, peró viene venduto a meno della metá, é un ottimo compromesso per chi desidera avere qualità ma non fa fotografia a livello professionale, io l'ho usato con soddisfazione per anni sia sulla 400D che sulla 60D.
Gli obiettivi EF-S hanno il vantaggio di essere piú economici degli obiettivi EF per 35mm perché essendo il sensore aps-c piú piccolo anche la proiezione della lente é stata diminuita e pertanto le lenti sono piú piccole, gli obiettivi piú compatti, leggeri e molto piú economici.
Per lo stesso motivo non possono peró essere montati su reflex a formato pieno.

Un sensore Aps-c inoltre ha piú profonditá di campo rispetto ad un sensore a formato pieno 35mm, ovvero sfoca meno lo sfondo e tiene a fuoco piú soggetti, piú o meno l'effetto che da é quello di un diaframma piú chiuso, ovvero piú soggetti distanti tra loro vengono entrambi messi a fuoco mentre co un sensore 35mm uno o l'altro verrebbe sfocato. L'ho spiegato a paroloni molto semplici, magari approfondiró piú avanti la messa a fuoco e spiegheró cosé la profonditá di campo, per il momento ci basta sapere che il sensore aps-c mantiene piú facilmente il fuoco su un soggetto a diaframmi aperti rispetto ad un 35mm e pertanto nella fotografia sportiva o nella macro puó essere un vantaggio, ma nella fotografia ritrattistica di solito é un grosso svantaggio. Dipende quindi da cosa si deve scattare.

Un grosso problema dei sensori piú piccoli é la rumorositá dell'immagine ad alti iso, solitamente giá al di sopra dei 1600 iso la grana si fa consistente abbassando di molto la qualitá mentre su un sensore a formato pieno 35mm solo a 6400 iso il rumore digitale comincia a creare disturbi.
Il rumore digitale é quella grana colorata a puntini rossi verdi e blu distribuiti casualmente che rovinano una foto, é molto presente negli smartphone soprattutto quando la foto viene scattata con scarsa luce.
Senza scendere nello specifico, un sensore piú grande cattura piú luce di uno piú piccolo, quindi il formato pieno 35mm ha un grosso vantaggio rispetto all'aps-c e di conseguenza l'aps-c ha un vantaggio sul formato 4/3 e infine questo ha un vantaggio su tutti gli smartphone.
Piú é piccolo il sensore e piú questo creerá rumore digitale ad alti iso.

Il piú grosso vantaggio dei sensori aps-c é il notevole risparmio di costo, solo grazie a questo formato é stato possibile produrre fotocamere molto economiche e compatte come la 1100D, la 100D la 500D la 600D e cosí via, dando la possibilità a chiunque di scattare con un meccanismo reflex e di poter montare obiettivi professionali, il tutto con una qualitá piú che soddisfacente perché, diciamolo, anche una 1100D é in grado di fare belle foto.

Il formato 4/3 invece é usato nelle Mirrorless, ovvero in tutte quelle fotocamere che non hanno il sistema di specchi usato dalle reflex e che funzionano attraverso la visualizzazione su display in tempo reale di ció che vede il sensore. Sono sistemi innovativi e in via di miglioramento continuo.
Io personalmente credo molto nel sistema mirrorless, ovvero nelle macchine fotografiche senza otturatore che quindi possono sorpassare il limite di un otturatore meccanico, ma non sono per niente a favore del sensore 4/3 che, seppure molto compatto ed economico, non ha portato vantaggi consistenti e ha un fattore di ingrandimento di 2x che per le mie esigenze é veramente troppo elevato.
Inoltre il fattore di ingrandimento é utile nella fotografia sportiva ma queste macchine non sono concepite per tale genere fotografico, anzi tutt'altro, sono proprio negate in questo campo.

I sensori ancora piú piccoli, come quelli degli smartphone anno permesso una miniaturizzazione estrema tantoché potete notare la microscopica dimensione delle lenti delle fotocamere dei telefoni.
Sebbene i miglioramenti siano stati veramente elevati negli smartphone tanto da arrivare a immagini pulite e ben nitide come quelle di fotocamere piú costose, non arriveranno mai alla qualitá di una reflex formato pieno 35mm proprio per la dimensione del sensore e soprattutto perché l'immagine per essere pulita viene elaborata pesantemente da un processore all'interno dello smartphone ma sostanzialmente l'immagine di partenza non é granché.
Devo comunque ammettere che negli ultimi anni i miglioramenti sono stati veramente enormi, tanto che con l'ultimo aggiornamento Android L 5.0 Lollipop che sará disponibile a breve le fotocamere di moltissimi smartphone potranno essere governate manualmente, controllandone gli iso e i tempi di esposizione e addirittura scattando in Raw (negativo digitale) e registrando video in 4K.

Spero di avero chiarito le idee per quanto riguarda la vastitá di sensori e spero di non aver dimenticato niente.
Per ulteriori informazioni o dubbi sono disponibile, mi trovate su facebook.
Provvederò ad aggiornare tale pagina inserendo approfondimenti.
Un saluto a tutti voi che avete letto.




mercoledì 5 novembre 2014

UN ANNO DI EOS 60D

La mia esperienza con Canon Eos 60D.
il marchio Canon è sempre stato per me un punto di riferimento, una sorta di Dio da Venerare... Si, sono un Canonista sfegatato! Lo ammetto...
Questo almeno all'inizio, quando ancora apprezzavo di più le caratteristiche di una macchina fotografica piuttosto che le caratteristiche di una foto...
Ora sono decisamente molto più neutro, analizzo di più ogni cosa e mi soffermo sulla reale utilità di ogni funzione. Sono più freddo nel criticare e/o apprezzare certe novità o funzioni.
Risultato?
Sono ancora un Canonista sfegatato!
La mia prima macchina Canon fu una Eos 400D, che mi ha servito per ben sei anni acocmpagnata prima dagli obiettivi base e poi piano piano da obiettivi sempre più performanti e professionali.
L'anno scorso ho deciso di fare un salto di qualità e ho acquistato insieme un EF 100-400 e una Eos 60D.
Ero un Dio sceso in terra, potevo fare qualsiasi cosa con quel bestione...
E tuttora lo faccio!
E' forse l'accoppiata che più mi piace utilizzare... Avrete già notato da tempo la mia passione per i tele spinti e la caccia fotografica naturalistica...
La Eos 60D è una bellissima signora sui quaranta con un abbigliamento attillato sportivo e molto molto giovane. Tiene dentro di se tutte le caratteristiche che un fotoamatore evoluto può desiderare, ha un autofocus molto veloce e preciso, una tenuta agli alti Iso più che soddisfacente, una velocità di scatto sopra la media, una durata della batteria sopra l'immaginabile (sono arrivato a fare una sessione di 5389 scatti con una sola batteria non originale, senza stabilizzatore e senza flash con messa a fuoco USM) nonché una robustezza e resistenza all'acqua e polvere più che soddisfacenti e un peso molto contenuto. Tutto questo per circa 600€ (su Amazon.it).
Qualcuno mi ha detto " bah, non è ne carne e ne pesce" e io ho puntualmente risposto "ed è per questo che mi piace".
Mi piace questa macchina perché ad un prezzo più che contenuto mi permette di fare di tutto, la gamma dinamica è abbastanza elevata da permettermi di fare foto paesaggistiche d'effetto e di poterle poi elaborare al computer senza troppi problemi e artefatti, lo schermo girevole mi ha permesso di fare foto che altrimenti non avrei mai nemmeno osato fare, da prospettive impensabili e salvandomi molti mal di schiena e rovinose sessioni da equilibrista (provate voi a mettere a fuoco dal mirino on in live view con uno schermo non pieghevole con il cavalletto immerso in laguna e la reflex a pelo d'acqua senza bagnarvi ne cadere in acqua), la messa a fuoco è abbastanza veloce e precisa da permettermi di fare fotografia sportiva senza perdere un colpo, il buffering è molto elevato e abbinato ad una buona scheda può arrivare a circa 20 Raw in piena risoluzione, più che buoni anche per un uso professionale/semi-professionale. A differenza di quel che si dice è una macchina molto molto robusta, il suo corpo è in policarbonato rinforzato con vetroresina, il che lo rende elastico e robusto, quindi il colpo viene assorbito e restituito, senza ammaccarsi ne rompersi, inoltre difficilmente si striscia (la mia non ha uno striscio che sia uno).
Il joistick è a discrezione dell'utente, sulla Eos 60D è inserito dentro la rotellona grande posta sulla parte posteriore della macchina, io mi trovo molto bene perchè senza dover spostare il pollice riesco a manovrare tutto quello che mi serve, mentre su una 5D o una 7D dovrei spostare il pollice, qui si parla di abitudine e comodità d'uso personale, francamente le due soluzioni sono più o meno ecquivalenti, forse forse può cambiare qualcosa ad un professionista che provenendo da altri corpi o possedendo altri corpi si trovi un poco spaesato e pertanto ne rimette in immediatezza, e perdere uno scatto per un professionista non è certo una cosa simpatica carina e patuffolosa, anzi. ma per un fotoamatore? che solitamente ha un corpo solo? cambia qualcosa? NO!
Quindi basta scrivere stupidaggini nei forum, ci si va a perdere in questi particolari quando "fare fotografia" è tutt'altra cosa, queste sono discussioni che potete fare tra Windows e Mac, ma di certo non perdetevi sul Joystick. Se poi proprio non vi trovate allora vi invito a sborsare 1000€ in più e prendetevi una 7D e siate felici e contenti.
Sfogo a parte, il problema del Joystick è veramente personale, quindi provatelo prima di fare l'acquisto. Io per esempio con quello della 7D non mi trovo bene.
Altra nota sul Display, la foto viene visualizzata per intero, senza fasce o bordi neri, viene sfruttato per tutta la sua dimensione e con una risoluzione dei colori veramente fedeli, la qualità di questo schermo è veramente elevata, se fosse stata touch sarei stato molto più contento ma anche così, sapendo il prezzo oggi, va benissimo.
Gli Iso sono il più gran problema di questa macchina, come lo è per tutte le Aps-c, 7D compresa.
Purtroppo a 1600 Iso la grana si fa vedere persistente ed è necessaria una post-produzione tramite Light-room o photoshop o qualsiasi altro software in grado di eliminare lievemente il rumore digitale.
Sopra i 1600 Iso soffrirete e basta e sarà difficile portare a casa uno scatto "meraviglioso", ne porterete casa uno "buono" o "molto buono" ma non "eccellente".
A 6400 iso lasciamo perdere, una disfatta, una rovina totale, perderete tanto di quel dettaglio eliminando il rumore che l'intero scatto perderà senso.
Io ho scattato nei maneggi a 6400 iso e sono riuscito a portare a casa buoni risultati solo tramite una stampa massimo 10x15 con una lieve correzione al rumore tramite eliminazione del colore del rumore digitale.
Ricordo comunque che è meglio una foto rumorosa piuttosto che una foto mossa, quindi alzate pure gli Iso.
Inoltre, per chi come me viene da una 400D o una 450D, è come se cambiasse pianeta, i 1600 iso della 400D sono equivalenti ai 6400 iso della 60D, quindi, dateci pure dentro e alzate, ma state attenti e controllate lo scatto, la grana vi seguirà ovunque sopra i 1600!
Per quanto riguarda le memorie, la Eos 60D utilizza le SD. E tutti: "bleaaaaahhhhhh, che schifo le Esseddiiii!!!! Bleaaaahhh"...
Va bene, prendete i vostri bei 1000€, compratevi la 7D e aggiungete circa 40€ per ogni memoria CF, e siete di nuovo felici e contenti.
Io invece prendo i restanti 500€ che mi avanzano ci compro un Tir di SD che mi bastano a vita e un biglietto aereo per l'Islanda con Ryanair, e me ne torno a casa con foto stupende e fantastiche e con nuovi amici con cui condividere la mia passione.
Sfogo a parte, di nuovo, cerco di tornare al motivo originale che mi ha fatto scrivere questo post...
Le SD sono molto economiche e ad oggi molto molto affidabili, nonché veloci e capienti. La tecnologia va avanti esponenzialmente, una SD di oggi è motlo più prestante della miglior CF di ieri...
Quindi non abbiate paura e fate il salto...
Io mi trovo molto bene, le inserisco ovunque, quasi tutti i dispositivi le leggono senza bisogno di adattatori e sono molto molto veloci. Io uso le SanDisk Extreme Pro da 95Mb/s che dovrebbero essere tra le più preformanti ma mi servono solo per quando faccio video, perchè la velocità di scrittura di questa macchine è di soli 30Mb/s quindi se fate solo foto trovate Sd a veramente pochi soldi, quando avete le Extreme da 45Mb/s siete tranquilli e felici (ammesso che non facciate video, altrimenti le cose cambiano).
Per gli strobbisti come me, ovvero per chi usa molto i flash esterni scollegati dalla macchina, la 60D è in grado di comandare flash via wireless (ammesso che questi siano compatibili) e in rete si trovano molti Flash della Yongnuo economici che possono interfacciarsi con la 60D, pertanto questa funzione sarà molto molto apprezzata da chi fa foto in studio o Still Life.
Perchè ho comprato la 60D?
Ho comprato la Canon Eos 60D perchè una 7D non mi serviva, e ho investito i restanti soldi che mi rimanevano su un obiettivo, ovvero il Canon EF 100-400 che è il mio preferito.
Il sensore della 60D è simile a quello della 7D, o meglio, è lo stesso ma con alcune limitazioni, fondamentalmente però la qualità è pressoché identica, nonché la tenuta agli Iso.
La messa a fuoco che uso nel mio modo di scattare consiste nel solo punto centrale, quindi la 7D l'avrei davvero sottovalutata, e in ogni caso tutti i punti di messa a fuoco della 60D sono a croce (usando obiettivi f2.8) e quindi per seguire un soggetto in movimento vanno più che bene...
Dipende sempre da cosa dovete fare... se volete fare caccia fotografica estrema e fotografare tutti i Mrtin Pescatori in circolazione nel Veneto, allora forse mi sento di consigliarvi la 7D, ma se dovete ancora capire che genere veramente vi piace, allora restate sulla 60D e investite sugli obiettivi: un bel giorno la cara e vecchia 60D sarà vecchia e la sostituirete (o affiancherete, come ho fatto io) ad una nuova reflex, magari non Aps-c, mentre l'obiettivo continuerete ad usarlo e vi servirà fedelmente per decenni.
E' sicuramente (ed ampiamente dimostrato) che è meglio una foto fatta con una macchina mediocre ma con un obiettivo professionale piuttosto che una foto scattata con una macchina da guerra come la Canon Eos 5D Mark III e un obiettivo da kit entry level.
Quindi, amici, seguaci, apprendisti stregoni e quant'altro, mettete da parte i vostri soldini per delle ottime lenti nitide, luminose, robuste e tropicalizzate (resistenza all'acqua e polvere), perché quelle saranno un vero investimento, mentre la macchina sarà obsoleta già dopo un anno o due dall'acquisto e non sarete più in grado di rivenderla qualora vogliate cambiare genere fotografico, mentre un obiettivo ha più smercio e più mercato.
In un anno di Eos 60D non posso che esserne entusiasta, per me oggi è la macchina da battaglia, quella che uso come secondo corpo, o abbinata a teleobiettivi o i luoghi ostili alla tecnologia.
Non mi ha mai tradito. Mi ha sempre portato a fine sessione fotografica con degne foto di livello professionale e non ha mai perso uno scatto, per nessun motivo.
Non è la migliore macchina, no... per niente...se provate una 6D o una 5D mark III o ancor peggio una 1DX la considerete una creatura malforme e inutile, è vero, ma se inseriamo la variabile "prezzo" ecco che la 60D, al prezzo di vendita Online, è una Signora macchina...
E' piena di tecnologia, veloce e affidabile.
Puoi fotografarci di tutto con lei...
Puoi portarla ovuque, non è ne troppo grande ne troppo piccola.
E' Giusta...E' perfetta...
Non cambierei niente in questa macchina... per 600€ non potrei volere di meglio.

Spero tanto di aver chiarito ogni vostro dubbio su questa fantastica creatura, rimango disponibile alle vostre domande, se ho sbagliato qualcosa vi invito a correggermi (gentilmente) e se siete Nikonisti sfegatati vi invito a non cominciare con le solite barzellette "ah ma la nikon costa meno e da di più bla bla bla bla" io non comprerò mai una Nikon, MAAAIII!...
Se me la regalano la rivendo e mi compro un'altra Canon...
Ho sfidato una D800 con la mia 6D, e ho vinto io... Muahahahaha...
Al massimo passerò a FujiFilm un giorno, quando avrà un buon parco ottiche, ma per ora rimango fedele alla mia attrezzatura. Questione di Feeling...

AGGIORNAMENTO DEL 06/11/2014
Come mi ha fatto notare il mio caro amico Jacopo C. la Eos 60D ha due ulteriori caratteristiche importanti e molto comode: le piú utile a mio parere é il blocco sulla ghiera programmi, molto molto spesso mettendo la macchina in custodia o armeggiando con la spallina della reflex mi é capitato di passare da M (manuale) e P (programm) o ancor peggio ad A-DEP, e cominciando a scattare mi sono accorto che la macchina non faceva quello che le dicevo io di fare! E ci credo! Con il blocco la ghiera non gira finché il tasto di sblocco non viene premuto. Inoltre la Eos 60D é dotata di blocco anche per la ghiera grande posta sul retro del corpo macchina.
Una seconda funzione molto importante e comoda é senza dubbi la possibilit'di modificare in camera le foto scattate in Raw, correggendo luminosit', luci/ombre, rumore e distorsione, nonché risoluzione, questa funzione é molto comoda per foto che servono al volo qualora non si avesse un computer che legge e modifica i file Raw.
Una terza funzione che mi é appena venuta in mente mentre scrivevo é sicuramente la funzione Programma Personalizzato, contrassegnato con la lettera C sulla ghiera dei programmi, questa magnifica funzione permette di impostare dei parametri come predefiniti e richiamarli quando la ghiera é posizionata su C. Io uso un programma dedicato al flash, con tutte le variabili gi'pronte per quanto accendo il flash off camera, é davvero molto comoda, veloce e pratica questa funzione.

A breve seguiranno foto e una tabella riassuntiva con le caratteristiche chiave.