mercoledì 24 dicembre 2014

IL CUORE DELLA FOTOGRAFIA


Fotografare: è una parola grossa…
Non va assolutamente presa alla leggera!

Chiunque stia scattando una foto in questo momento senza usare il cuore, non sta “fotografando”… Sta solo eseguendo un ciclo macchina su un dispositivo elettronico-meccanico.

Per me:
Non è FOTOGRAFO chi sta facendo foto ad un cavallo senza amare quell’animale, o gli animali in generale…
Non è FOTOGRAFO chi sta facendo foto ad un corridore senza comprendere lo sforzo e la grinta che quest’ultimo ci sta mettendo…
Non è FOTOGRAFO chi fa foto ai fiori e poi li calpesta…
Non è FOTOGRAFO chi fa foto alle montagne e abbandona la spazzatura…

Non é FOTOGRAFO chi non é veramente catturato e innamorato dalla scena che sta scattando…
Al massimo é un giornalista…  Che non significa certo qualcosa di brutto, anzi, ma di certo non é un fotografo!
E quei pochi fotografi professionisti che scattano bene, lo fanno perché prima di scattare cercano di conoscere il soggetto, si impegnano per fidelizzare e per entrare nello stesso loro stato emotivo.
Di fotografi professionisti bravi ce ne sono e molti di loro li potete trovare tra i miei amici su Facebook.

Ci sono persone che amano veramente questa passione, danno tutto per questa passione, perché li fa stare bene.
Un mio caro amico, M. O. (che non appena accetterá di essere citato posteró il suo nome per intero) si fa prendere dalla fotografia come non ho mai visto in nessun’altro. Ad ogni scatto ben riuscita gli si legge la soddisfazione negli occhi, sembra che abbia appena scalato l’Everest… e poi esclama: oooooooh lá…
E puntualmente mi metto a ridere, perché sembra si sia tolto una soddisfazione enorme, come se prima non riuscisse a dormire la notte… e probabilmente è cosí!!!
M. è una delle poche persone che conosco che fa fotografia con il cuore. Ama quello che fa…
È cosí che deve essere un vero fotografo…

Questo termine oggi è invece stato STUPRATO da ridicoli incapaci improvvisati troppo sicuri di se.

Badate bene voi che avete appena iniziato, questo non significa che non siate in grado di scattare foto significative ad un evento cui siete invitati. Non significa che siete dei buoni annulla…
Significa solo che non siete dei fotografi.
Dovete ammetterlo! e non a me, bensí a voi stessi! O tra qualche mese getterete la vostra reflex nel cestino o in qualche annuncio di Subito.it. E non avrete concluso niente.
Siate umili, imparate, esplorate e mettetevi nella testa che non avrete mai e poi mai finito di imparare.
Anzi, quando avrete acquisito una vostra tecnica e vi sentirete sicuri di poter fare qualunque tipo di scatto, scoprirete al primo evento che non è affatto cosí… anzi… non riuscirete nemmeno piú a fare uno scatto decente, perché siete convinti di poter controllare tutto… Invece c’è sempre un fattore decisivo che non avrete considerato…
E secondo me, è proprio questo il bello della fotografia.

Nella vita, quando avvisto un Airone o un pettirosso vado su di giri!
Mi trasformo in un bambino… Nessuno e nessuna cosa mi puó impedire di gustarmi quel momento, nemmeno la fotografia stessa…
Quando vedo un Cervo, uno stambecco, un Falco, i miei occhi luccicano (veramente) e tutto il mondo si ferma, tutto rallenta. Mi gusto il momento…
Sono animali cosí belli ed è cosí difficile vederli che spesso non oso nemmeno scattare per la paura che al suono dell’otturatore scappino all’istante.
Non mi importa se ho perso lo scatto, avró altre occasioni di incontrarli.
Ma io in quel momento ero felice.

Non fotografo per la smania di fotografare…
Non fotografo tanto per far foto…

Beh dai, ammetto che una volta ho tolto  il rullino da una vecchia reflex analogica scattando all’impazzata solo per ascoltare il meraviglioso suono dei meccanismi dell’otturatore… ma non è certo questo il motivo che mi spinge a far foto (e spero non sia neanche il vostro)…

Non fotografo nemmeno per dimostrare di essere bravo, o per vincere concorsi…
Fotografo per me stesso… perché adoro rivedere quel momento della mia vita passata e riassaporarlo con la mente...

Fare una foto significa imprimere uno stato d’animo in un fotogramma, un sentimento, un momento della propria vita…

Colui che guarderá la mia foto dovrá provare quello che sto provando io in quel momento…

Quando guardo le montagne con il sole, provo serenitá e spensieratezza, e in tutti i modi cerco di trasmetterlo a colui che dovrá guardare le mie foto…
Sono sentimenti forti, che vanno ben oltre le teniche fotografiche, proprio per questo continuo a dire: imparate le basi della fotografia, ma poi, stravolgetele!
Fotografate con il cuore! Con i sentimenti!
Non cercate di sforzarvi di fare la foto piú figa del secolo, lasciate perdere se lo fate con questa intenzione…
È inutile partecipare ad una gara di fotografia cercando solo di essere megliori degli altri…
Divertitevi nella vostra vita, uscite di casa, uscite dalla cittá, cercate di imparare cose nuove, nella vita di tutti i giorni…

Seguite le vostre passioni… fatevi trasportare dal piacere di una situazione, dalla magia delle stagioni, dai colori della natura…

Non chiedetevi come sia possibile farne della scena una foto bella… bensí chiedetevi come sia meglio riprendere la scena affinché i vostri sentimenti vengano impressi con essa…
È difficile da capire e forse per alcuni anche ridicolo, ma è cosí.

Tutto questo per dirvi: lasciate perdere la sofisticatezza delle tecniche fotografiche, che sono importantissime per imparare e saper scattare in modo corretto, ma non devono essere il fulcro della fotografia, impegnatevi invece nel vivere la vostra vita con entusiasmo e passione!

Se siete persone neutre, insignificanti e non provate sentimenti, le vostre foto appariranno per quello che siete (o per quello che provate)…
Siate invece persone felici, intense, curiose, vivaci, vogliose, passionali!
Vivete cazzo!
Esplorate ogni luogo, siate creativi, in TUTTO quello che fate!
Amate il vostro partner, amate i vostri genitori…
Amate questo mondo, amate la Natura (Senza di essa non esistereste!)
Senza le piante, gli alberi, gli animali, non saremmo quello che siamo!
Imparate ad apprezzare i colori di un tramonto, la gelida aria dell’alba, il ticchettio della pioggia sulla tenda o sul tetto della macchina…
Lasciate a casa l’odio e la paura…
Gustatevi i croissant con la crema di un vecchio bar in un centro storico, gustatevi il profumo dei fiori davanti una fioreria, perdetevi tra i colori caldi dei mercatini di Natale, immergetevi nella gioia e nel sorriso dei vostri familiari…
Baciate vostra morosa/vostro moroso e fatele una carezza…
Amate ció che fate e ció che vi sta attorno…
Solo cosí potrete veramente racchiudere in una foto i vostri sentimenti e mostrarli al Mondo intero.

FOTOGRAFARE = PASSIONE = AMORE

Sdolcinato, ma vero.
                                                                                                                                Gabriele Pavan



lunedì 22 dicembre 2014

BUON NATALE !


AUGURI A TUTI COLORO CHE MI SEGUONO, QUI SUL BLOG E NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI...
BUONA NATALE
GABRIELE PAVAN

mercoledì 17 dicembre 2014

LIVELLA NEL MIRINO SULLA - EOS 60D

Ciao a tutti,
questo post per informare una funzione un po' nescosta della Canon Eos 60D.

Molti possessori di Canon Eos 7D o Nikon D800 vantano la possibilità di utilizzare la livella giàa dal mirino, senza quindi usare il display.

Ebbene anche la 60D è dotata di questa funzione, basta attivarla!

Vediamo come fare:

Premete il tasto MENU e dirigetevi sulla scheda C.Funzioni di colore arancione (penultima scheda), spostarsi poi su C.Fn IV: Oper./Altro premere Set.  e sulla 2° seconda "assegna pulsante Set" andate a impostare la funzione 5, ovvero "mirino".

Quando andrete a scattare, guardando nel mirino e premendo il pulsante Set. vedrete la livella nel mirino in basso.

Vi lascio con questo breve video su come attivare tale opzione.


lunedì 15 dicembre 2014

I SEGRETI PER GOVERNARE LA FORTUNA

NELLA FOTOGRAFIA, MA ANCHE NELLA VITA CI VUOLE "FORTUNA"

Ma che cosa significa questo?
Vi siete mai chiesti cosa sia la fortuna?
Avete mai cercato di capire veramente da cosa dipende la fortuna di una persona?

In questo post voglio SVELARTI COME GOVERNARE LA FORTUNA...
Non sapevate che la fortuna puó essere manipolata? No problem.. presto lo scoprirete... 

Pensate alla fortuna come una variabile… o meglio ancora come un EVENTO con un valore espresso in percentuale che ne descrive la probabilità che si verifichi.
Quindi FORTUNA è un evento che una determinata probabilità di verificarsi.
Se la Fortuna ha una probabilitá, allora questa è descritta da un valore numerico che puó crescere o decrescere!…

Esiste una leva che faccia aumentare o diminuire la FORTUNA?
Beh NO…
Almeno non direttamente!
Ma indirettamente SI!
Anzi! Ne esistono molte!
La leva della fortuna dipende da altre leve…

Quali sono queste leve?
Scopriamolo subito!

LA FORTUNA è una COMBINAZIONE di PREPARAZIONE e OCCASIONE….
Senza l’occasione giusta non potrete fare il vostro piú bel scatto, ma se avete l’occasione e non eravate preparati non riuscirete comunque a farlo…
Pertanto affinché si verifichi la fortuna dovrete essere preparati, nel momento giusto, nel posto giusto.

Ecco perció le LEVE che variano la fortuna:

PREPARAZIONE: dovete essere preparati! Nessuno nasce fotografo… Dovete studiare! Imparare… conoscere la vostra attrezzatura, sapere come reagisce, prevedere eventuali problemi per saperli evitare… Essere consapevoli degli effetti delle vostre azioni…
So cambiare obiettivo velocemente e in sicurezza diminuendo il rischio che entri polvere nella reflex o che il materiale mi cada?
So quali effetti procurano gli alti iso alle mie foto?
E’ abbastanza affidabile l’autofocus della mia macchina? O conviene mettere a fuoco in manuale?
Conosco tutti i programmi della mia reflex? So governare tutte le funzioni? So compensare eventuali errori di esposizione della macchina?
Conosco i comportamenti del soggetto che ho di fronte? So quale reazione puó avere allo scatto il soggetto che sto per fotografare? Conosco i momenti in cui un cavallo impenna, un airone sta per prendere il volo, un libellula sta per posarsi, un bambino sta per ridere…
Ad un matrimonio vi siete mai chiesti come si faccia a far fare la scia ai chicchi di riso, prima di andarci al matrimonio, e non li al momento di fretta e furia rischiando di sbagliare impostazioni?
Sapete quando e dove tramonta il sole e soprattutto quale soggetto illuminerà?

Conoscere il soggetto aiuta ad anticiparne le mosse, solo e soltanto in questo modo aumenterete le probabilità di un buon scatto e quindi aumenterete le probabilità di un “colpo di fortuna”.

OCCASIONE: di una cosa sono sicuro, stando a casa le occasioni non si verificano, si perdono. Programmate le vostre uscite! Spulciate in rete gli e eventi e le manifestazioni… Ponetevi un obiettivo, un progetto…
I Mercatini di Natale in questo periodo sono buoni spunti per fotografare, e chi lo sa… magari avete l’occasione di vedere in azione un giocoliere, un mangiafuoco, un flash-mob, un artista famoso, uno scultore…
Progettare un’uscita aumenta le probabilità che si verifichi l’occasione giusta e pertanto aumenta la probabilità che si verifichi la fortuna…


Studiate! (che non vuol dire fare la guerra tra Canonisti e Nikonisti, quello è cazzeggiare, non studiare)
Pianificate un’uscita o ancor meglio un viaggio!
Scoprite gli eventi in zona… osservate il meteo… decidete l’attrezzatura necessaria e razionalizzatela…
Programmate quello che state per fare…
E poi…
Beh, poi perdetevi! Lasciatevi abbandonare dalla bellezza del momento… della cittá… dello spettacolo…
Lasciatevi travolgere dal tramonto! Inseguitelo! Sfruttate la sua luce! Assaporate il momento…

Divertitevi!

Concludo mostrandovi uno dei mie piú grandi colpi di fortuna, una foto che ho potuto fare soprattuto dall'occasione di avere sia una gondola che un vaporetto in manovra e sia un tramonto molto particolare e soffuso con un cielo completamente dipinto di arancione e viola, ma non avrei potuto scattare questa foto se non avessi saputo usare la tecnica giusta, ovvero uno scatto di oltre due minuti che é stato in grado di catturare l'intero movimento delle imbarcazioni...
Questa foto l'ho scelta appositamente perché dimostra come seppur ogni giorno tantissima gente passi per il ponte di Rialto, solo circa 3 persone al Mondo hanno scattato una foto simile... E questa attualmente pare essere l'unica ben riuscita...
OCCASIONE  +  PREPARAZIONE  = FORTUNA

domenica 14 dicembre 2014

LAGO DI SAN GIORGIO IN LAGO (TV) - comune di Revine Lago

Foto di Gabriele Pavan - Canon eos 6D + 17-40
Canon Eos 6D, Canon EF 17-40mm, 60secondi f/14, ISO 100, treppiede, 

Nei dintorni di Conegliano vi sono due piccolissimi Laghi, spesso frequentati da pescatori, proprio in questa foto infatti vi è una barca modificata da un pescatore con un tubo pieno d'aria ancorato ai bordi della barca con la funzione di stabilizzatore, in modo che la barca non si capovolga quando si cerca di tenere la canna da pesca.
E' principalmente popolato da Folaghe e Anatre, ma ci sono un sacco di altri uccellini che si nascondo in un piccolo canneto li vicino.
Un percorso pedonale da la possibilità di girare per intero i due laghi.

Per i curiosi questo posto è qui.

CHIESA DI COSTA a CONEGLIANO - COME HO FATTO QUESTA FOTO

Proprietà di Gabriele Pavan - Canon eos 6D
Canon Eos 6D, Canon Ef  70-200mm  f/4  L  USM,  1/200sec f/16, 200mm, ISO 100, treppiede.
Il Castello di Conegliano domina sulla città e da esso si può ammirare una catena montuosa che emerge in lontananza. Con il teleobiettivo è stato possibile catturare un dettaglio di questi monti.

La chiesa in primo piano è la Chiesa di Costa, vicino a Conegliano.


 Ho usato il teleobiettivo per selezionare solo una parte del paesaggio in lontanaza e isolare il soggetto (il campanile della Chiesa di Costa) che altrimenti si sarebbe notato poco con una inquadratura più panoramica.

Diaframma: ho chiuso il diaframma a f/16 per avere il massimo del dettaglio in tutta la foto e una buona profondità di campo che mi permetta di avere a fuoco sia gli alberi in primo piano, sia il campanile e sia le montagne sullo sfondo. Non ho chiuso di più il diaframma al fine di mantenere un distaccamento trai livelli in cui si trovano i vari soggetti, restituendo tridimensionalità all'immagine e mantenendo il senso della distanza: i teleobiettivi tendono ad appiattire l'immagine diminuendo tridimensionalità, se lo sfondo risulta un pelo sfuocato si riesce a dare conservare il distaccamento tra i soggetti. Inoltre se avessi chiuso di più il diaframma avrei sicuramente notato disturbi di diffrazione ottica che sarebbero andati ad abbassare la qualità dell'immagine.

Iso: scattando su cavalletto non ho avuto problemi di tempi minimi di sicurezza per evitare il mosso, pertanto ho potuto scattare a iso 100 assicurando all'immagine la maggior qualità possibile data dal sensore della Canon Eos 6d.

Live View e messa a fuoco: ho scattato in Live View, mettendo a fuoco manualmente sfruttando l'ingrandimento dell'immagine dal display della 6D, in questo modo ho ottenuto una messa a fuoco di precisione sul soggetto.

Esposizione: ho sottoesposto di circa mezzo stop, al fine di non bruciare (sovraesporre) il cielo perdendo quindi informazioni.
ho successivamente alzato leggermente le ombre con Lightroom (o con photoshop o Gimp).








mercoledì 10 dicembre 2014

CORSO DI FOTOGRAFIA 5# - LA PROFONDITÁ DI CAMPO

LA PROFONDITÁ DI CAMPO

Lo sfondo sfocato su una fotografia è uno dei maggiori desideri di un fotografo principiante, infatti un buon sfondo omogeneo e sfumato è molto spesso indice di una foto pulita e piacevole, nonché di una foto professionale.
Lo sfondo sfocato ha origine da una scarsa profondità di campo.
E vi starete chiedendo: cos’é la profondità di campo?
La profondità di campo è quell’area in cui il soggetto è a fuoco… Se spostate la messa a fuoco vi accorgerete che questa agisce in profonditá, ovvero si sposta piú vicino a voi o piú lontano, come se fosse racchiusa da due limiti oltre i quali tutto è sfuocato e all’interno dei quali è tutto a fuoco. La distanza tra questi due limiti si chiama profonditá di campo. Piú è elevata la profonditá di campo e piú è grande lo spazio in cui il soggetto è a fuoco.

Cominciamo dall’inizio, nel mio precedente articolo ho spiegato cosa sia la messa a fuoco ( e puoi leggerlo qui ), dove ho ben descritto ch eun'immagine a fuoco lo é perché tutti i fasci di luce derivanti dai soggetti interessati convergono in un solo punto sul sensore della fotocamera (questo a grandi linee, per comprendere meglio questo argomento vi invito a leggere tutto il post sulla messa a fuoco).
Questi fasci creano quindi un sorta di cono che va dal soggetto al sensore, con la punta rivolta verso il sensore.

Spesso vediamo sia foto con soggetti a fuoco e con uno sfondo completamente sfocato, oppure nel caso di foto paesaggistiche tutta l’immagine a fuoco ( dove sia il soggetto in primo piano che il panorama-sfondo sono a fuoco).
Questi due casi sono l’uno l’opposto dell’altro, ovvero il primo ha una profondità di campo ridotta mentre il secondo caso ha una profondità di campo molto elevata.

Immaginate che di fronte a voi e alla vostra fotocamera ci siano due lastre di vetro enormi… enooooormi!!… al cui interno i soggetti sono a fuoco mentre all'esterno  sono sfocati.
Avete quindi creato tre aree, uno davanti a voi che parte dalla fotocamera fino alla prima lastra, uno che va dalla prima lastra alla seconda e una che va dalla seconda lastra fino all'infinito.
Tutto ciò che è fuori dallo spazio tra le due lastre è sfuocato, sia davanti che dietro, mentre tutto ciò che sta all'interno è a fuoco.
La profondità di campo è lo spazio che intercorre tra le due lastre.
Se dentro alle due lastre ci sta a malapena il soggetto allora si dice che la profondità di campo è ridotta, se invece ci stanno più soggetti allora si dice che la profondità di campo è elevata.



In poche parole ogni volta che ruotate la ghiera di messa a fuoco state spostando queste due lastre (sempre nell'immaginario), e per mettere a fuoco le spostate affinché contengano il soggetto.
La distanza tra queste lastre però non è sempre fissa (e per fortuna!), e varia a seconda di alcuni parametri:
i principali parametri sono: la focale intesa in millimetri (ovvero lo zoom, che ho descritto molto bene nel mio post sugli obiettivi, qui che vi invito ardentemente a leggere nel caso voleste acquistare un nuovo obiettivo o vi cimentaste per la prima volta nella scelta di una reflex) e il diaframma (che verrá spiegato qui ).
- Focale: Piú voene ingrandita l’inquadratura attraverso lo zoom, e piú le due lastre si avvicinano, e quindi si restringono sul soggetto, creando maggior sfuocato al di fuori di esso, questo puó essere un vantaggio se ci piace uno sfondo sfuocato e quindi diamo elevata importanza alla qualitá dell’immagine e al suo lato artistico, ma è un grosso problema per la messa a fuoco: se le due lastre si avvicinano sará molto piú difficile mantenere il soggetto all'interno di esse  (nel caso di un soggetto in movimento) e questo mette in crisi sia voi che il sistema di messa a fuoco che deve essere molto preciso per inseguire un soggetto in movimento come una macchina, un cane o ancor peggio un uccello (piccolo e scattoso).
- Il diaframma, ovvero: piú si apre il diaframma e piú i piani-lastre si avvicinano tra loro, diciamo che aprendo il diaframma si ottiene, nella profonditá di campo, lo stesso effetto dello zoom.
Per "aprire il diaframma" si intende abbassare il numero che sta dopo il simbolo f, per esempio in fotografia diaframmi aperti sono f1.8, f2.8, f4…Mentre diaframmi chiusi sono f22, f30, f32.
Il diaframma lo tratteró in un altro articolo (quihttp://gabrielepavan.blogspot.it/2014/12/corso-di-fotografia-il-diaframma.html) ma sostanzialmente è un foro formato da piccole lamelle che consentono di variarne il diametro, quindi in sostanza è un foro di dimensioni variabili che fa entrare piú o meno luce nel sensore e che al suo chiudersi oltre a far diminuire la luce in entrata fa anche separare le due lastre che contengono il soggetto e quindi aumentano la profonditá di campo.
Quindi, se uso un teleobiettivo e zoomo molto, creo piú sfocato sullo sfondo ma fatico a mantenere il soggetto a fuoco perché le due lastre sono molto vicine. Anzi, non è nemmeno detto che tutto il soggetto sia a fuoco! Fotografando un cavallo per esempio di fronte, potremmo avere a fuoco la testa del cavallo ma non il cavaliere (o viceversa), quindi per compensare questo problema chiudo il diaframma e aumento la profondità di campo (ovvero la distanza tra le due lastre) finché tutto il soggetto risulti a fuoco…
Chiudere il diaframma puó tornare utile in fotografia sportiva perché anche se la messa a fuoco è errata (di poco peró!) è probabile che il soggetto sia rimasto a fuoco…
Nella fotografia paesaggistica è buona norma di composizione riempire il fotogramma con un soggetto molto vicino e uno sfondo molto lontano, per esempio un ramo intrecciato in primo piano e il tramonto sul mare in secondo piano sullo sfondo. Se mettiamo a fuoco il ramo e teniamo una profonditá di campo ridotta (lastre molto vicine tra loro) allora il tramondo verrá sfocato e, a meno che non sia creato appositamente come effetto artistico, questa foto risulterá poco piacevole. Per mettere a fuoco sia il ramo che il tramonto dovró chiudere molto il diaframma fino anche a f16 (che è il valore che piú spesso uso nei paesaggi) in modo da aumentare drasticamente la profonditá di campo (quindi allontanare le lastre tra loro) finché tutti i soggetti, sia il tramonto che il ramo, siano a fuoco.
Problema:
Un diaframma molto chiuso fará entrare pochissisma luce, e saró costretto ad aumentare i tempi di scatto e quindi ad usare il cavalletto… ma questo lo spiegheró in un altro articolo piú avanti.



La ricerca dello sfondo sfuocato va di pari passo alla ricerca di qualitá e di nitidezza in una foto e di conseguenze alla ricerca di attrezzature sempre piú professionali e costose.
Un buon compromesso per avere un buon sfuocato sullo sfondo é quello di usare un teleobiettivo (come un Canon EF 55-250) zoomare al massimo e avvicinarsi molto al soggetto (nei limiti della messa a fuoco), oppure acquistare un obiettivo molto economico come il Canon Ef 50mm f1.8 il cui prezzo si aggira sui 100€.